Non mi piace la natura.
Cio che è naturale, per me è estraneo.
Andare nel bosco, rotolarsi sull'erba,
battaglie a palla di neve, respirare, muoversi.
Tutto faticoso ed estraneo.
E poi la natura umana.
L'uomo e i suoi processi.
La nascita e l'invecchiamento.
Coltivo una tenue ripugnanza.
Ho sentito che madre e figlio,
dopo il parto,
sono due animali vulnerabili,
qualcosa di più delicato nella natura.
Sono ansiosissima
stò per vomitare.
Essere incinta vuol dire
arrendersi alla natura,
lasciare che ti prenda,
cambi, tagli in due.
Entrare nel suo odioso abbraccio sudato senza ritornare.
Odio i mercati.
La loro abbondanza mi fa venire le vertigini.
Labirinti di baccano sconnesso
e prodotti di origine ambigua.
Gente che ti tira per la manica e offre cose.
Gente che cerca l'affare.
Gente così patetica
che cerca di umanizzare pure il mercato.
Gente.
Mi piaciono i centri commerciali.
Mi piaciono gli sportelli automatici.
Mi piaciono i supermercati.
Mi piaciono i telefoni e i computer.
Mi piace la realtà.
Il calcestruzzo,
costruzioni d' acciaio e collegamenti senza fili,
necessari per salvarci gli uni dagli altri.
Questo è la realtà.
Il mercato è teatro.
L'alpinismo pure.
Il biciclismo pure.
Anche l'altruismo.
Teatro fino teatro.
Tutto ciò rappresenta
una realtà antica che giudica
qua ed ora secondo i criteri del passato.
Non so che diavolo ci tiene
incatenati nella morale illuminista,
così inadatto per la nostra era,
per cui sembriamo sempre
sbagliati, tristi, incazzati.
Ma non lo siamo.
Siamo soltanto innaturali.
A collection of tracks from the singer and multi-disciplinary artist's 111 collaboration series, featuring KMRU, Laraaji, and others. Bandcamp New & Notable Apr 25, 2024