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Che stanno costruendo laggiù?
Cosa stanno facendo laggiù
Sul bagnasciuga
Oltre la distesa di sale?
La notte il mare appariva spoglio, vuoto…come bandiera.
Qualcuno giura che siano apparsi all’alba.
Che diavolo stanno trascinando e abbandonando laggiù?
Ho sentito che qualcuno ha visto un ponte nella notte
Silenzioso marciare
Tagliare la foschia.
Né ponte, né archi o zattere questa mattina. Nulla.
Ma che fracassano laggiù?
Si ritrovano attorno a quella solida ombra gigante
Avanti e indietro dal mare.
Cosa costruiscono laggiù?
Una statua? Un idolo? Un monolite o un cavallo?
Un lungo, ciclico ritornello.
Ma stanno ammassando legname laggiù?
Che bruciano laggiù?
Scaldano pece, issano tripodi con fradice corde,
sulle cui cime allineano apparati fotografici di precisione.
Si ritrovano attorno a libricini, mappe…chissà,
sniffano il terreno, misurano ombre e proporzioni.
Tagliano distanze.
Si stanno avvicinando, dannazione!
Digradano a gruppetti
Ben vestiti, apparentemente stanchi ma disciplinati.
Stanno portando il cavallo qua sotto.
Si sono fermati.
Consultano le loro mappe, osservano le nostre mura.
Si aprono in circolo, correggono lentamente la posizione,
fanno aggiustamenti, aggiustamenti strutturali al loro assetto.
Poche decine di metri da qui.
Posso sentirne il profumo.
Li posso inquadrare nel mio giavellotto, in una foto di famiglia.
Cosa stanno aspettando, laggiù?
Cosa stiamo aspettando, laggiù?
Che stiamo facendo, noi, laggiù?
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